FLESHGOD APOCALYPSE
Ladies and Gentlemen, benvenuti nella sezione Biografie!
Qui approfondiremo diverse band, vi parleremo della loro storia e della
loro musica, facendo anche delle micro recensioni delle loro release.
Vogliamo aprire questa sezione con una band nostrana, una band che in
poco tempo è riuscita a ritagliarsi una grossa fetta di scena: i FLESHGOD
APOCALYPSE.
Il combo nasce a Perugia nel 2007 come risultato dello scioglimento di
un’altra band, i Tyrannic Ethical
Reconstruction.
La band, composta già dai 3 membri della band precedente, ovvero
Francesco Struglia alla batteria, Paolo Rossi al basso e Francesco Paoli con
voce e chitarra, cresce con l’aggiunta di Cristiano Trionfera, chitarrista di
Lord Vampyr e Shadowsreign.
Con questa line-up la band registra il loro
primo demo, “Promo ‘07”, rilasciato per l’appunto nel 2007.
PROMO ‘07
La prima demo, composta da 2 tracce, segna il
debutto ufficiale nel mondo musicale della band perugina.
Una demo che mostra già di che pasta è fatta la
band: due tracce di puro brutal death arricchito da delle piccole sezioni di
piano ed orchestra, e delle sezioni di puro tecnicismo.
Una demo che li consacra subito, tanto da
permettergli di partecipare ad uno split con Septycal Gorge, Onirik e Modus
Delicti, rilasciato nel 2008 e intitolato “Da Vinci Death Code”, che vede al suo interno le due tracce della prima demo.
Questo split gli permette di firmare il primo
contratto discografico con Willowtip Records.
Una volta firmato, il combo decide di mettersi
subito a lavoro sul disco d’esordio, ma le registrazioni vengono purtroppo
rimandate causa l’abbandono di Francesco Struglia, prontamente sostituito dal
turnista Marco Mercurio, batterista di band storiche come Hour of Penance,
Benighted e Eyeconoclast.
Forti di una nuova line-up, la band decide di
cambiare stile musicale, passando da un brutal death di scuola classica a un
Technical Death arricchito da sezioni orchestrali, composte e registrate dal
pianista Francesco Ferrini.
ORACLES
Il debut esce ufficialmente nel 2009, segnando
così una svolta per i Fleshgod.
Un disco che massacra tutto e tutti, un disco
di puro tech death pomposo e maestoso, con una produzione cristallina e
pesante, corposa e pulitissima.
Ogni membro distrugge il proprio strumento a
suon di note e riffoni mastodontici, con sezioni orchestrali e sezioni di
pianoforte che perfezionano un debut con i fiocchi.
Sopra le righe la prestazione di Paoli, che con
la sua voce e la sua sei corde dà al disco un’atmosfera singolare.
Un’atmosfera epica e cupa, che trasmette sensazioni davvero uniche.
Quindi, il trio decide di organizzare un tour a supporto del disco, ma,
vista l’assenza di un batterista, sono costretti a riorganizzare le cose.
Paoli passa dalla voce alla batteria, sostituito da Rossi al microfono.
Si aggiunge alla band Tommaso Riccardi, che prima si presenta come chitarra
ritmica esclusivamente per il tour ma, alla fine dello stesso, passa alla voce,
entrando definitivamente nella formazione.
Sarà con questa formazione, quindi, che il quartetto registrerà un
nuovo EP, “Mafia”, rilasciato nel 2010
MAFIA (EP)
Questo Ep, con una formazione nuovamente sistemata e rinfrescata, segna
la svolta definitiva della band, presentandoci quel sound che oggi conosciamo
tutti.
La componente tech è sempre forte ma le orchestre e il pianoforte si
fanno piano piano più imponenti, suonate sempre da Francesco Ferrini, compagno
della band degli ultimi 3 anni.
Un EP dalla produzione un po più omogenea delle release precedenti ma
che migliora in quanto ad atmosfera e a bravura compositiva. Un sognwriting
originale e freschissimo consacra definitivamente i Fleshgod Apocalypse.
Visto l’enorme successo riscosso con questa ultima release, Ferrini
viene annunciato come membro ufficiale della band, presentando quindi la
line-up unita e stabile, una line-up che registrerà 3 capolavori assoluti per
la scena.
Nel 2011, la band firma il contratto che le cambierà per sempre il
destino: l’inchiostro sigla con Nuclear Blast, titano e colosso del Metal
Europeo.
E’ proprio con questa label che la band scrive e registra il secondo
disco, nonché release che presenta al mondo i “nuovi” Fleshgod Apocalypse:
“Agony”
AGONY
Un disco, “Agony”, che rappresenta alla perfezione l’unione tra
violenza ed eleganza.
Un album che racchiude in se tutti i clichè del genere, senza,
tuttavia, cadere nel banale.
Un songwriting onesto e ambizioso, un carro armato costruito nell’800
che spara dritto ai timpani di chiunque ascolti questa maestosità.
Un CD che ha un’atmosfera epica, pomposa ma a tratti triste,
malinconica, soprattutto durante le fasi in clean di Tommaso.
Ma la cosa veramente unica e meravigliosa del disco, sono le orchestre,
non più ridotte a intro o intermezzi, ma costanti, presenti per tutto il disco.
Un “Symphonic Technical Brutal Death Metal” mai sentito o visto prima, ma che
sicuramente farà gioire chiunque ed emozionerà tutti.
Da brividi la conclusiva titletrack, interamente suonata al piano, che
chiude in maniera geniale un disco seminale.
Il disco riscosse un enorme successo, ricevendo critiche positive a
destra e a manca, finendo addirittura nella posizione n. 18 della Billboard Top
Hotseekers.
A supporto di questo disco, la band partecipa a diversi tour in giro
per il mondo, tra cui il Summer Slaughter con band del calibro di Whitechapel e
The Black Dahlia Murder.
Finito l’ultimo tour, avvenuto in Sud Africa con band locali, i
Fleshgod ritornano in patria per lavorare al successore di “Agony”.
Nell’Agosto del 2013, vede la luce “Labyrinth”, nuovo figlio della band
Perugina.
LABYRINTH
“Labyrinth” è la conferma del nuovo sound della band: un sound
tiratissimo, veloce ed estremo, ma che non sfocia mai nella violenza.
Le Orchestre rendono il tutto più elegante e romantico, un sound che
strizza fortemente l’occhio verso lo stile barocco dell’800, anche se il
concept trattato risale a molto prima.
Un album quindi che continua la strada intrapresa dai Fleshgod,
confermando la loro direzione musicale fatta di riff spacca-ossa, una sezione
ritmica tirata e distruttiva e una orchestra sempre più cinematografica e
pomposa.
Pubblicato, “Labyrinth” riscosse un successo enorme. Tanti siti
specializzati lo promossero a pieni voti, rendendo la band ancora più
importante e nota di come lo fosse prima.
Dopo diversi tour in giro per il mondo, i Nostri tornano in Italia per
registrare la loro ultima fatica discografica, che sarà seguita da un’altra
sfilza di tour, ancora in corso.
Anticipato dal singolo “The Fool”, di cui hanno anche realizzato un
video, il 6 febbraio del 2016 viene pubblicato “King”, quarta fatica in studio
dei Fleshgod Apocalypse.
KING
"King” è la rappresentazione finale del sound fleshgodiano. Si dice che
“il terzo album è quello definitivo”.
Mettiamola così: “Oracles” è stato un sperimento; “Agony” vede la vera
e propria nascita della band, che vive la sua evoluzione in “Labyrinth” fino
alla sua consacrazione massima in “King”
Un disco che si distingue sin da subito per il suo impatto, classico ma
più ragionato: non troviamo le classiche sfuriate della band, qui abbiamo un
suono più articolato e strutturato, i riff sono più “difficili” e tecnici, e
l’orchestra è la migliore della loro intera discografia.
Quindi, “King” è il “Master of Puppets” dei Flehgod Apocalypse, un
disco che presenta la band matura e adulta, pronta a prendersi quello che le spetta.
Antonio Rubino
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